Leggo ovunque “Per non dimenticare”.

E penso al muro di filo spinato che l’Ungheria ha costruito per tenere lontano i migranti, non così dissimile dal filo spinato di  Auschwitz, penso alla proposta di requisire i (pochi) beni dei migranti per pagare i loro costi, non così difforme al furto perpetuato ai danni degli ebrei, penso alle ruspe dei nostri politici, non così diverse dai carri armati tedeschi, penso alle mense scolastiche che non danno cibo a chi non paga le rette, penso ai preti che non benedicono salme musulmane, penso alle forme di bullismo e di varia violenza di adolescenti “normali” allevati da famiglie tradizionali con sani genitori etero, penso ai femminicidi… penso a troppe cose tutte insieme. Penso che abbiamo dimenticato, e che non basta un giorno all’anno “Per non dimenticare”.

Questo era un mio post di due anni fa su facebbok, ripescato dai ricordi.
Oggi, a distanza di due anni, la situazione è peggiorata, perché avanzano derive fasciste che insinuano che è ora di smettere di commemorare, di ricordare, di (ri)pensare. E se lasciamo spazio a queste derive, torneremo ad essere gli animali che siamo stati 80 anni fa.
Perché abbiamo dimenticato troppo in fretta.

Commenti

  1. Io penso solo che in questi giorni dove sento ovunque e chiunque stracciarsi le vesti per un diffuso "non dimenticare", mi accorgo che le suppliche nascono nel bel Paese col record di fabbricazione ed esportazione di di bombe, razzi, missili e accessori... vorrei "non si dimenticasse" neanche questo...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog